Il tè con mia figlia, reinventare un rito

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C’è un aforisma, in giro, attribuito un po’ a chiunque, che dice che il tempo per leggere, così come il tempo per amare, è tempo rubato.

Nel mio caso, anche il tempo per fare merenda è un tempo rubato. La merenda è, spesso, il tempo che io e la mia  bionda grande rubiamo per noi, mentre la bionda piccola dorme, o giochicchia da sola, o guarda quei dieci minuti di cartoni che possono salvarti la giornata.

C’è stato un buco, fra me e la bionda grande, abbiamo un po’ perso il filo con l’arrivo della sorellina prima, con la mia ricerca affannosa di lavoro poi, e infine col nuovo lavoro non proprio vicino casa, che impone di lavorare di cesello per trovare momenti nostri.

Un momento nostro, rubato e bellissimo, è quello per il tè.

Lo rubiamo nelle domeniche pomeriggio di pioggia come quelle che ci allietano in questi giorni, quando i gatti fanno carte false per entrare in casa e vien voglia di accendere il forno, e i vecchi film Disney si infilano da soli nel lettore dvd.

La sveglio dal pisolo un pochino in anticipo, e mettiamo l’acqua a bollire nel pentolino invece che nel solito microonde, anche se non siamo davvero così esperte di tè da capire la differenza di gusto, ma solo perché così è più bello.

Ci prepariamo il tavolo per bene, con le tazze, i cucchiai e i tovaglioli di stoffa, con me che sbuffo posando sul tavolo lo zucchero perché il tè  mi piace nature: latte, zucchero e limone sono barbarie, e faccio tiritere infinite sull’argomento mentre la bionda grande ride.

Il compito di versare l’acqua ovviamente spetta a me, quello di immergere le bustine a lei, e guardiamo insieme le volute scure che si formano nelle tazze bianche, poi tagliamo una fetta di torta, o tiriamo fuori i biscotti o una merendina, e ci sediamo una di fronte all’altra come “i grandi”.

E ci raccontiamo dell’asilo e di danza e del lavoro, sparliamo un pochino di “quelli là”, quello grande e quella piccola, ci togliamo i sassolini dalle scarpe e facciamo progetti per la settimana.

E rubiamo il nostro tempo per noi due, per guardarci negli occhi senza fretta, fra il tè e la torta al limone.

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