Racconti di merenda

Fuori piove. Il cielo è grigio. Il vetro, appannato, mostra i ricami di dita gentili e non riflette sorrisi. Occhi tristi, ma sinceri, scrutano l’orizzonte alla ricerca di un piccolo amico: un raggio di sole. Una voce gentile chiama: “bambiniiii, è l’ora della merenda”. Merenda??? Gli occhi si sgranano, gli sguardi si incrociano, i muscoli si contraggono e … viaaaaaaaa !!!! Quattro piccoli piedini corrono veloci e calpestano ogni cosa. Urla di gioia riempiono l’aria : “ME-REN-DA, ME-REN-DA …”, poi … il silenzio ! Adesso quegli occhi non sono più tristi ma brillano di felicità. Adesso quelle dita gentili sono avide e rapaci. Adesso i sorrisi si sprecano e non importa se il cielo è grigio e fuori piove, è l’ora della merenda. Autore: Alesatore […]

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Se penso “merenda” penso alla campanella della ricreazione a scuola. Il momento magico in cui suona e tutti i bambini tirano fuori da cartelle e cestini i vari paninazzi con la mortadella, o le varie delizie confezionate …puntualmente al cioccolato….ah, quegli odori. Qualcuno prima di entrare in classe ha comprato addirittura un dolce in pasticceria, ma che lusso sfrenato mammamia, che ostentazione. Il fatto è che, vedete, mia mamma in perfetta buona fede non aveva idea che fare ricreazione comportasse anche mettere qualcosa sotto i denti a metà mattina. Del resto ne sapeva qualcosa, lei,  di guerre, bombardamenti e mercato nero, di generi alimentari di prima necessità, figuriamoci se tre pasti abbondanti al giorno non le dovessero sembrare già più che sufficienti. (La merenda mattutina […]

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Pane, olio e sale o pane, burro e zucchero. Pane e mortadella. Pane, sempre pane. Mai amato le merende dolci. Una fettina di pane casareccio appoggiato su un piattino bianco da dessert. Le mani di nonna, disegnate dall’età, che lentamente condiscono il tutto. Le sue calze elastiche, infilate nelle ciabatte nere di feltro che scandiscono passi mai affrettati verso la credenza. Noi sorelle che reclamiamo la merenda per un tempo che ci sembra infinito. Pane, caldo la mattina. Odore di pane appena sfornato, nella mia cucina quasi all’alba. Anche la colazione di pane vestita ha un sapere migliore. Sa di me, di noi, di mia nonna. Sa di ricordi mollicosi sbriciolati nei racconti condivisi con i miei tre figli mentre addentano una fetta di pane, pane […]

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