Merende Autunno/Inverno
D’estate non ci pensiamo neppure tanto alla merenda. Ci scateniamo giù in cortile, tutti i bambini, tra la polvere, la quadrata rossa dove giochiamo a calcio, la canna dell’acqua della portinaia, dove ci schizziamo finché non se ne accorge e ci caccia via urlando.
Qualche mamma, anche la mia, da lontano grida “Sabina tieni la pesca!” e tu corri al volo e scappi via. Ogni tanto un gelato e allora corri più veloce.
D’inverno è diverso. Fai la strada da scuola e quando giri a destra per entrare nella tua via si fa improvvisamente buio e stai in silenzio. A casa la mamma non sta mai ferma e fa avanti indietro davanti alla televisione, avanti e indietro, avanti e indietro. Che poi, ad un certo punto, uno si innervosisce pure, perché non aspetta la pubblicità per passare?
Poi apparecchia veloce, con la tovaglia piegata a metà e mette lì qualcosa: dei biscotti, il té caldo, una brioschina o a volte cose specialissime come la torta appena sfornata o la cioccolata calda. E fa niente se non è ancora arrivata la pubblicità.
Le merende di inverno sono un’altra cosa.