Merende nel mondo

merende nel mondo

Continuiamo la nostra passeggiata merendosa per il mondo: l’ultima volta siamo rimasti tutto sommato vicino a casa,  abbiamo conosciuto la Duchessa Anna, il suo buco nello stomaco e l’appetitosa tradizione che ne è seguita.

Ma… più lontano? Cosa si mangia alle Ore 17 in giro per il pianeta?

Lo zampino di Anna di Bedford era molto molto lungo, e ne troviamo traccia perfino in … Cile!  La merenda cilena si chiama “tecito”, e nasce dalla fusione dell’influenza britannica con prodotti e ricette locali. Il tecito è un pasto serale leggero, adatto dopo un pranzo più sostanzioso che si svolge solitamente fra le due e le quattro di pomeriggio. E’ piuttosto informale ed è un’occasione per riunire piacevolmente la famiglia; si compone di cibi salati, come panini, tramezzini con salsa di avocado, uova, salmone, e cibi dolci, fra cui biscotti e dulce de leche (se non lo conoscete dovete assolutamente provarlo) da spalmare.

Andiamo ancora più lontano? In Australia? Ah, ma non è abbastanza lontano per non ritrovarsi in compagnia della Duchessa affamata: perfino qui il tè va alla grandissima, viene chiamato high tea e si avvicina molto a un vero e proprio pasto. Più ricco di carne rispetto al tè inglese, abbondano i tramezzini con roastbeef o pollo, i dolci di meringa (non dimentichiamo che siamo nella patria della meravigliosa torta pavlova) e le marmellate di pesche, frutti di bosco, creme al lime e cocco.

Per liberarci dello spettro di Anna arriviamo fino in Giappone: qui il pasto pomeridiano (ehi, avete notato? è presente in moltissime culture!) si chiama Oyatsu, e si svolge intorno alle tre di pomeriggio. Il nome deriva dal termine yatsu-doki, parola che durante il periodo Edo (circa 400 anni fa) indicava il momento della giornata fra le 2 e le 4 di pomeriggio. Cosa mangiano i bimbi giapponesi al ritorno da scuola? Fra i cibi più tradizionali troviamo il Sasaguri, un dolce a forma di castagna fatta di… castagne, e il Miyo no Haru, una specie di waffel con marmellata, ma anche alimenti che noi non associamo normalmente alla merenda come il Kani Ramen,  tagliatelle di riso al sapore di granchio. Fra le cose più curiose troviamo ben 120 tipi di cioccolato, a qualunque gusto – verdura inclusa – e dei biscotti salati a forma di… asparago.

E in Africa? In Africa, soprattutto nell’Africa occidentale, la merenda è piuttosto… fritta! È molto importante la tradizione di quello che oggi chiameremmo street food. Se come la Duchessa fossimo colti da quel languorino insistente di metà pomeriggio, non avremmo che da scendere in strada e rivolgerci ai venditori di Puff Puff (tipico della Nigeria, assomigliano un po’ alle nostre castagnole di carnevale), di chips di piantaggine (hanno l’aria buonissima, e pensare che da noi la piantaggine è considerata una pianta infestante), banane in pastella alla vaniglia (tipico della Costa d’Avorio), Mandazi (somigliano alle nostre ciambelle). Il tutto accompagnato da una salsa di pomodoro piccante.

Che ne dite, rubiamo qualche idea?

 

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