La merenda è il mio pasto preferito

merenda pasto preferito

Più ci penso e più sono convinta: la merenda è il pasto che preferisco. Mi piace il suo essere piccolo, veloce, sempre goloso e senza pretese. Che se poi non ti va di mangiare una determinata cosa nessuno ti può tacciare di eresia da “perché non mangi?” C’è qualcosa che non va?” “Sei vittima di un trauma recente? Hai visto un ufo o avuto una visione mistica?”

No, lo spuntino perdona sempre. Un double-face che come lo metti lui ti sta bene, è il vestito che segue le forme di ciò che ami. Segue le esigenze di pancia e gola.

Non implica il monitoraggio dell’occhio – felino – dell’adulto (la nonna in particolare è dotata di una retina che, signori miei, Superman a confronto è il presidente del Comitato Orbi Italiani) che scannerizza a ogni respiro il tuo piatto per vedere se stai mangiando le tagliatelle servite a badilate. E che se non hai leccato il piatto rischi una inappetenza grave, quello è cosa certa.

La merenda, al contrario di un pranzo o una cena, ti fa respirare. Ti libera dal male dello stare a tavola per un tempo che a volte sembra interminabile.

Lei è anarchica e permissiva ti fa sgranchire le gambe a tuo piacimento, puoi anche assumere la posizione del loto se preferisci, lei non fa alcuna distinzione e il bon ton non sa dove risiede. Ti accompagna al tuo programma tv preferito, ti coccola con un baffo di cioccolata o marmellata, una merenda custodita con cura dentro un involucro colorato, un pezzo di pane profumato di sacra fragranza che sorregge a volte a fatica ciò che ci viene spalmato sopra.

E ti libera la mente facendoti volare tra i tuoi pensieri o svuotandoti di tutto ciò che ti circola in testa.

Dite ciò che volete, pensate al pasto da re, quello da principe, ai buffet, ai brunch. Per me il richiamo “è pronta la merenda” ha un effetto calamita peggio del canto delle sirene…

 

 

 

 

 

 

 

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