Il caffè è da proibire ai bambini?
Ecco, il caffè è da proibire ai bambini? Fino a che età? Parliamone.
Il racconto “Just add coffee” di Marina (dal blog Se avessi tempo) già pubblicato sul nostro “Ore 17 – Racconti di merende” ci fa sentire in bocca il sapore del caffè/ricordo, la nostalgia dolce di un rito casalingo. Il caffè che aggiusta tutto, il caffè proibito ai bambini, quello che solo nonna…
In alcune zone d’Italia il caffè non è semplicemente una bevanda, bensì un mondo a sé, il cui aroma, la cui consistenza appartengono alla sapienza dei singoli e alla cultura di un popolo. La moka, la macchinetta, la caffettiera, l’arnese dai molti nomi che sul fornello piccolo fa meraviglie, viene percepito come un bene di famiglia, una cosa cara, preziosa. Prima dell’avvento delle cialde o delle capsule per il caffè espresso, era la moka (e in molte case è ancora lei la regina) a profumare la casa. Anche i bambini la conoscono perché la sua è una presenza costante in cucina: per la colazione, per la sosta di metà mattina, per il dopopranzo, e perfino per la merenda.
Sì, per la merenda. Il tuorlo di un uovo freschissimo, sbattuto con un cucchiaio di zucchero fino a diventare una spuma chiara, l’aggiunta dell’albume montato a neve ferma, a formare una soffice sostanza che si nobilita quando incontra una mezza tazzina di caffè ristretto. Questa è stata la merenda di molti ragazzi e bambini nei tempi in cui era facile reperire uova freschissime. Certo i bambini nemmeno allora bevevano proprio il caffè puro, ma la zuppa di latte del mattino, che è stata la colazione di generazioni intere, aveva comunque dentro un po’ di caffè e non risulta che abbia fatto danni. Eppure sempre più spesso si sente dire che no, il caffè ai bambini non va dato.
Certo conosciamo gli affetti leggermente eccitanti della caffeina, appartenenti comunque, seppure in proporzioni differenti, anche alla teina contenuta nel te e alla teobromina contenuta nel cacao, perciò, ancora una volta, anche per questa sostanza (come ci troveremo spesso a dire da questo blog) ciò che fa davvero la differenza è la misura, la quantità di assunzione. Perché proibire ai bambini di impossessarsi delle gioie del caffè, con tutto quello che rappresenta nella cultura italiana? Con la saggezza che appartiene a chi sa fare un buon caffè e che sa districarsi tra le mille domande che ruotano intorno al suo rito casalingo: – va pressata la polvere di caffè nell’imbuto? Ci si devono praticare 3 forellini con uno stuzzicadenti? Guai a chi usa il detersivo per lavare la macchinetta, va lavata solo con l’acqua! Ecc. – saprai certamente dosare anche per i tuoi bambini questa bevanda magica, vero? Perché forse ti ricordi ancora quando hai bevuto il tuo primo caffè, e hai voglia di raccontarcelo. E ai tuoi bambini lo hai fatto già assaggiare?