La merenda di Biancaneve
Ci sono piatti che non solo sono buoni da mangiare, ma che possono evocare immagini, luoghi e storie.
Pensate a un bosco fitto e misterioso, a una piccola radura piena di animali e al profumo delle more appena colte.
Pensate a una giovane principessa spaventata che trova rifugio in un luogo accogliente ma trasandato a cui decide di ridare nuova vita.
Cosa vi viene in mente? A me la storia di Biancaneve che per convincere i nanetti a lasciarla vivere con loro si offre di occuparsi di loro:
“Pulirò, cucirò, cucinerò…”
“Cucinerai?!!? Sai fare anche a torta di mele?”
“Certo! E il budino la crostata di more…”
“La crostata di more?! Resta con noi!!!”
Io mi immagino una crostata fragrante, profumata e questa famiglia bizzarra fatta da una ragazza in fuga e sette piccoli nanetti buffi, sapienti e coraggiosi.
Quando penso alla fiaba di Biancaneve non posso fare a meno di riflettere sul potere di unione che ha il cibo, sul suo significato di comunanza anche fra chi non avrebbe assolutamente nulla in comune.
Biancaneve e i nani sono immensamente diversi fra loro: lei principessa caduta in disgrazia, bella, dolce, aggraziata ma decisa. Loro invece sono sette anzianotti burberi e indipendenti, che odiano la magia e non vorrebbero farsi coinvolgere da nulla.
Ma messi di fronte al bisogno di chi è in difficoltà e seduti attorno a un tavolo imbandito non possono che fare la scelta migliore: difendere il più debole e combattere il male, in nome di quella comunanza umana che unisce tutte le persone.
Il valore del cibo è proprio in questo travalicare il semplice nutrimento per toccare corde ben diverse. Perché se è vero che si mangia per vivere e non si vive per mangiare, è anche vero che perfino il pasto più semplice può trasmettere amore se con amore è vissuto.
Biancaneve prepara la crostata di more per i sette nani che conosce da meno di 24 ore con una tenerezza infinita, per il semplice piacere di trasmettere gratitudine e affetto. Ogni volta che siamo sereni e viviamo con gioia lo stare a tavola, stiamo trasmettendo un gesto d’amore ai nostri cari, e non importa se prepariamo piatti complessi o riscaldiamo un precotto, se sforniamo un dolce o scartiamo una merendina…l’importante è farlo sempre cantando!
Provate a fischiettar
vedrete che il lavoro
più leggero vi sarà!
Provate a canticchiar
un semplice motivo
sempre allegri vi terrà!