In una cucina di formica azzurrina

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1 rosso d’uovo

1 cucchiaio di zucchero

1 bicchiere di latte

Nella cucina di formica azzurrina anni 50, regalo di nozze di Zia Emma, mia nonna nella sua messa in piega perfetta preparava l “l’uovo sbattuto”. Per me la merenda più buona del mondo. Ricordo ancora una scodella sbeccata di porcellana giallo paglierino, quella cremina spumosa che si scioglieva con poche cucchiaiate in bocca, il latte che diventava dello stesso colore della tazza.

L’uovo sbattuto era la specialità di mia nonna. L’unica cosa che le ho mai visto cucinare.

Unghie laccate di rosso, lunghe collane di perle: faceva la sarta e sognava di essere Coco Chanel. Adoravo aprire il suo armadio, che sapeva di tabacco e naftalina, e giocare con i suoi scampoli di stoffa. Ognuna aveva la sua storia. Il velluto lilla della Signora Poletti per il Festival di Sanremo nel 65, il taffetà dorato della Signora Soffiantini per la festa danzante sul Lago di Como, il cotone millerighe bianco della Signora Romanò in crociera sul mediterraneo.

Con la sua vecchia Singer, nella cucina di formica azzurrina anni 50, cuciva mia nonna racconti di fasti passati, di eleganza discreta, di vite vissute lentamente in attesa del proprio giorno speciale.

Non sapeva cucinare mia nonna, ma era una gran sarta di abiti e storie.

Autrice: Lipstickanddummy

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