Merenda nell’appartamento in campagna

casa campagna

Le favole belle, quelle vere iniziano sempre con “C’era una volta” e, la mia favola, non è da meno.

C’era una volta una simpatica famiglia composta da papà Mammo, mamma Bubba, la Grande e il Piccolo.

Tutti e quattro vivevano in un appartamento con un bel giardino, grande il giusto per poter avere tanti giochi, una piccola piscina e un delizioso gazebo. Il tutto immerso nei campi dal colore del sole e nel verde dei boschi.

 

Questo piccolo paradiso si chiama – perché esiste ancora – Nanoland e raggiunge l’apice della sua magnificenza in primavera, quando il gelsomino è in fiore, l’erbetta del prato è verde smeraldo e il sole in cielo riscalda le giornate senza bruciare permettendo a tutti di poter pranzare, giocare e fare merenda in tutta serenità, all’aria aperta.

 

Oggi è proprio una di quelle giornate e, a casa Nanoland, fervono i preparativi per accogliere a merenda tutte e tre le amichette del cuore della Grande, la seienne vanitosa, che proprio non può fare a meno di correre a destra e a sinistra sbuffando .

“È tardi, è tardi dobbiamo ancora apparecchiare per la merenda, mamma voglio che tutto sia bello e le mie amiche siano felici”. E si mette all’opera.

La Grande prende le tovagliette americane con i personaggi delle sue eroine posizionandole ai quattro lati del tavolo, un bel bicchiere in cui riporre i profumatissimi fiori di gelsomino da mettere in centro e dei bicchieri indiscutibilmente tutti rosa come i tovaglioli di carta.

“Così è perfetta, ora manca la merenda” – si disse tra sé.

E corre nel cassettone di succhi, recupera quattro blister con cannuccia uno al gusto di mela, uno alla pera e due alla pesca, posiziona il tutto accanto ad ogni posto per correre nuovamente in cucina, questa volta nel cassettone delle merendine, dei biscotti, delle fette biscottate, delle marmellate, della crema alla nocciola e di tutti i preparati per fare dolci fatti a mano. Con il dito che picchietta sulla bocca, intenta a scegliere con l’espressione di chi ha le sorti del mondo intero nelle mani.

Poi, come colta da un’illuminazione improvvisa estrae il sacchetto del pane bianco, marmellatine e crema di nocciola, prende un coltello ed inizia a spalmare la confettura su alcune e il cioccolato su altre, dividendole con cura in piattini differenti.

Infine posiziona il tutto in perfetta simmetria sul tavolo, ma la sua espressione è turbata: come se mancasse nuovamente qualcosa. Ed ancora eccolo lì, il lampo che riaccende il suo volto del sorriso di bambina. Corre verso il frigorifero e ne estrae 4 belle fragole, le risciacqua e ne toglie le foglioline, poi dalla dispensa prende il vaso con le noci e corre in giardino a guarnire le sue creazioni.

“Un risultato eccellente” – e questo lo penso io, mamma Bubba, che le ho permesso di fare e scegliere tutto ciò che meglio credesse per questa merenda primaverile.

In mezzo al giardino sotto al gazebo il tavolo è una festa di colori, profumi e di cose buone da mangiare per la merenda. Ora mancano solo le tre amichette.

Appena il tempo di pensarlo ed ecco che squilla il campanello.

“Sono loro, mamma, sono arrivate vado io”.

Ad accoglierle la Grande con un sorriso compiaciuto e tutta emozionata nel dover mostrare loro cos’ha riservato per le sue amiche esclusive.

E così tra risate, gridolini ed espressioni di apprezzamento le “ragazze” passano un bellissimo pomeriggio insieme facendo merenda in allegria.

 

Il racconto descritto si basa su una storia a vera. I personaggi esistono realmente, solo i nomi sono di pura fantasia. Ma neanche più di tanto :)

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