Pausa merenda!

crepe

 

Pomeriggio, di quelli che guardare la tivù serve solo a far finta di riempire vuoti esistenziali  a forma di ciambella al cioccolato senza buco. Mattinata trascorsa in casa a fare le pulizie, o almeno a cercare di spostare la polvere dei mobili per renderli più presentabili. Si potrebbe definire una mattinata sportiva, tra sollevamento aspirapolvere e staffetta pavimento-bagno- cucina, con record europeo di lavatrice mattiniera e doccia del vincitore.
Ti guardi intorno, ma soprattutto guardi fuori e ti rendi conto che per quanto stia piovendo, puoi solo tornare a dormire sul divano. Ed allora, idea! Crêpes delle cinque!
Un uovo, ma di quelli di galline che girano spensierate all’aperto, chiacchierando dell’ultima cresta alla moda e sull’importanza di non fare le galline in pubblico. Galline ruspanti e all’aperto, nonché in fuga dal tacchino natalizio. Mai prendere uova di galline in gabbia o a terra, perché le uova sarebbero stressate come le galline e la crêpes si farebbe mangiare con ansia! (anche perché, mi dovrebbero spiegare come fa una gallina a terra a fare uova!)
Farina, di quella che i tuoi amici hanno usato per farti l’ultimo scherzo d’estate, quando ti hanno fatto fare una doccia bianca e per tornare ad un colore normale hai dovuto passare una settimana ad arrostirti al sole, come un pollo allo spiedo (quello sì che è stressato!).
Un bicchiere di latte, stando attenti a resistere alla tentazione di berlo tutto d’un fiato dalla bottiglia, lasciando sbrodolare tutto sulla maglietta rossa, segnando una lunga linea fino alle scarpe ed aggiungervi una noce di burro, stando attenti a non lasciarlo scivolare sulle dita, perché se cade, rischiereste di mettere in scena una gara di inseguimento piegato alla noce sul pavimento!
Agitare il tutto, lasciando che la leggera ciccetta a bordo fianco, si muova a tempo di Mina (ma che bontà!), facendo fuggire ogni pensiero o idea dalla testa. La maglietta contenitrice non riesce a contenere l’onda d’urto dei pranzi di natale…sicuramente la crepes, ti riporterà in forma, o almeno, sai che da domani (!!) riprenderai una dieta fissata tra i propositi di natale scorso.
Lasciare riposare tutto per 30 minuti, durante i quali  guardarsi allo specchio cercando di capire perché un tal figurino non sia così amato dal gentil sesso (se solo avessero visto il movimento della ciccetta, si sarebbero di certo ricredute!!).
Cuocere in padella (utilizzando apposito affare in legno innominato ed innominabile, che la gente nel buio della propria cameretta ama definire allisciante!), aggiungendo (abbondante!) cioccolata (serve arrivare preparati alla dieta di domani!), ripiegare in quattro, aggiungere un bel bicchiere di succo d’arancia spremuto durante la riflessione allo specchio e buon appetito…anche alla ciccetta!!

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