I giochi non finiscono mai

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I giochi non finiscono mai. Lo sai perché? Perché giocare è gratis e lo sarà sempre fintanto che un bambino avrà un fosso da scavalcare o una pozzanghera in cui saltare a piè pari.

L’importanza del gioco ti è certamente nota, eppure questo è un invito a considerare ora quello a costo zero. Crisi economica a parte, ci sembra infatti un buon momento per tirare fuori dalla memoria quei giochi che per generazioni i bambini di tutto il mondo hanno fatto senza l’ausilio di giocattoli costosi. Ne accenna, per esempio, Deborah Papisca nel suo racconto “Faccio merenda e torno bambina” pubblicato nell’e-book Ore 17 – 15 racconti di merende,  dove «“Nascondino”, “Palla per”, “Strega comanda color”» sono i giochi dai quali lasciarsi rapire in ogni momento tranne in quelli in cui una voce di adulto chiama per la merenda. Parliamo allora di quelle situazioni in cui i bambini, quando glielo lasciamo fare, si auto-organizzano senza l’ausilio o il controllo di alcun adulto. Di quei contesti dove il tempo si dilata e saltare su un piede solo, per esempio, nei riquadri del gioco “campanone” trattenendo un sasso nella piega del gomito senza mai farlo cadere, diventa la cosa più importante del mondo;  oppure di quelle in cui è fondamentale coordinarsi con gli altri giocatori, nel tentativo di fare il record di salto della corda, con buona pace delle ginocchia sbucciate nelle cadute.  Anche i ragazzi di oggi, sarai d’accordo con noi, hanno bisogno di provare almeno una volta quel miscuglio di sensazioni di quando ci si sente sia orgogliosi di aver trovato il miglior nascondiglio, sia timorosi di essere rimasti i soli ancora nascosti mentre gli altri, magari, hanno finito col non cercarci più. Ma come fanno a provarle se non vengano più lasciati liberi di perdere la nozione del tempo? Generalmente gestiamo le loro giornate super organizzate, con una agenda fitta di impegni tra la scuola, il doposcuola, la palestra, i corsi di religione o quelli di musica. Siamo per lo più adulti che temono il tempo libero dei loro figli e temono anche la noia. Eppure è nei momenti di noia che le menti inventano dando sfogo alla creatività. Lasciamo che i bambini si organizzino da soli, almeno ogni tanto. Questo non vuol dire, naturalmente, che ce li dobbiamo dimenticare davvero, ma solo che dovremmo riuscire a regalare loro la sensazione di non avere un programma da seguire. Ce la possiamo fare!

Le prime volte non sarà per nulla facile, abituati come siamo ad avere tutto sotto controllo, eppure presto ne godremo le conseguenze. I bambini riescono ad inventare giochi veramente divertenti partendo da una sana noia. Pensi di poterci provare? Raccontaci quale gioco facevi nei pomeriggi di noia della tua infanzia e divertiti a paragonarli con i pomeriggi dei tuoi figli. Il ricordo più bello diventerà l’oggetto di un prossimo post.

 

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