Le forme della creatività: la danza

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La leggerezza di un passo a due, la perfetta grazia di una arabesque, ma anche la passione di un tango o la sferzata di energia di un rock&roll acrobatico…quante sono le varianti della danza che l’uomo ha creato nei secoli?

La danza è una forma di espressione creativa che ha davvero radici profonde nella storia dell’umanità, radici antiche almeno quanto la prime note musicali prodotte da un bastone che batteva contro una pietra.

Da sempre gli uomini danzano per esprimere i propri sentimenti, per pregare o semplicemente perché davanti alla musica il corpo si muove in modo automatico per la semplice gioia di muoversi seguendo un ritmo che si allinea con il proprio respiro.

Danzare non è quindi la semplice riproduzione di passi scelti da altri, ma anche la creazione di quei passi o semplicemente il lasciarsi trascinare dalle note che diventano fiato e movimento.

Se la danza classica è rigore e disciplina che porta a far sembrare perfettamente naturale e immediato ciò che è fatica e controllo, possiamo pensare a forme di danza come quella latino-americana o agli stessi balli da sala (il cosiddetto “liscio” emiliano-romagnolo) come espressione di una passione che si fa movimento, così come danze folk come la pizzica diventano simbolo di una cultura intera e arrivano ad essere contaminazione nella musica pop.

Educare i nostri figli al bello significa anche far cogliere loro la meraviglia della danza: da quella che richiede tecnica e possono ammirare (o praticare, perché no?) in un teatro, a quella che nasce loro dal cuore quando in casa si alza il volume della radio lasciando fluire le risate e l’energia senza regole se non quella della pura gioia.

Insegnare ai bambini a ballare è importante perché significa spiegare loro che la grazia è di tutti, che la creatività nasce anche nel quotidiano e che la passione fa volare in alto.

E voi ballate con i vostri bambini?

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