La merenda dei nonni

merende nonni

Nelle scorse settimane siamo stati a curiosare fra le Ore17 degli altri, e abbiamo “assaggiato” le merende in giro per il mondo; ora proviamo invece a fare un viaggio nel tempo, e vediamo quali erano le merende dei nostri… nonni!
In realtà alcune sono sopravvissute indenni fino ai giorni nostri, e sono le merende più legate alla tradizione: pane e affettato, pane e marmellata, torta… altre invece erano in voga ancora ai tempi della nostra infanzia, ma oggi farebbero storcere un po’ il naso per via degli ingredienti: un classico della mia infanzia era il rosso d’uovo sbattuto con un po’ di zucchero e di caffè, che non preparerei per le mie figlie ma che ricordo buonissimo.
Ovviamente la merenda al tempo dei nonni era molto legata alla territorialità e alla stagione. La base era soprattutto il pane, da arricchire con marmellata, burro, miele a seconda di cosa era disponibile. I miei genitori ricordano, col gusto della loro infanzia, la “mariana”, pane con sopra zucchero e caffè polverizzato, o il buonissimo pane burro e zucchero che oggi non figurerebbe certo tra le merende considerate  leggere ed equilibrate. Più raro, ma col sapore dell’avventura, era il pane con sopra un po’ di conserva di pomodoro, rubata dalla dispensa o concessa dalla mamma come privilegio speciale.
D’estate naturalmente ci si poteva sbizzarrire di più, e unire merenda e moda preparandosi gustosi orecchini con le ciliegie, e per chi amava il salato si poteva improvvisare una specie di panzanella, bagnando il pane raffermo nell’olio (o sotto l’acqua corrente) per poi unirci sale e succo di pomodoro o pomodoro fresco.
Un’altra storia erano le merende a base di latte, spesso a km men-che-zero, per cui i problemi di conservazione erano compensati dal gusto assolutamente unico del latte appena munto, magari insieme a qualche biscotto o semplicemente al pane. Era la merenda più immediatamente disponibile nelle campagne, mentre oggi è più appannaggio di chi si può rifornire di latte fresco dai rivenditori specializzati – e probabilmente l’assenza della mucca nelle immediate vicinanze toglie molto al gusto.
È impossibile scrivere di merende “dei nonni” senza lasciarsi un po’ prendere dai ricordi… per me la tradizione della merenda è legata al “sanguis” (panino col prosciutto) che mi proponeva la nonnabis, e anche se oggi alle mie figlie posso preparare panini al prosciutto fin che voglio, non credo che abbiano lo stesso sapore di quel “vuoi un sanguis?” gridato dalla nonna in mezzo al cortile.

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